Identificazione e gestione della vergogna
Due altre emozioni che N.M. frequentemente avverte sono la colpa e la vergogna che insorgono dopo gli episodi di comportamento impulsivo o quando anche solo li deve descrivere . Si cerca di analizzare e discutere con il paziente la natura dell’esperienza emotiva vissuta. Emerge cosi una confusione che N.M. compie tra l’emozione di vergogna e quella di colpa. Infatti, quando la terapeuta definisce meglio le due emozioni, N.M. afferma che in realtà dopo i suoi comportamenti esplosivi prova maggiormente vergogna piuttosto che colpa. La vergogna – la terapeuta spiega al paziente- è quella emozione che compare quando si contravviene a delle regole stabilite dal gruppo psicosociale di appartenenza e che si accompagna ad un senso di restringimento, del proprio schema corporeo quasi a sentirsi più piccoli, inutili e deboli.
Questa ricostruzione del significato della vergogna viene accettata da N.M. che riferisce di voler “sparire” dopo aver fatto qualcosa di sbagliato sentendosi più che mai un debole e un fallito. La terapeuta stimola N.M a rievocare la scena di una esperienza negativa auto-osservandosi non dall’interno come tipicamente avviene nella prospettiva delle emozioni semplici (ad es. della rabbia), ma dall’esterno (come assistesse a un film in cui lui recita ) ovvero nella prospettiva delle emozioni complesse (ad es. della vergogna). Questo esercizio mira quindi ad anticipare in N.M. la memoria della esperienza di vergogna percepita dopo l’episodio aggressivo prima che si verifichi, in modo tale da fungere da elemento orientante la scelta delle sue azioni.